L’opportunità che permette di migliorare l’impatto ambientale dei singoli e della collettività, di ridurre i costi in bolletta, contribuire allo sviluppo di reti energetiche sostenibili e accedere agli incentivi per l’energia condivisa.
Scegli di costituire una comunità energetica rinnovabile (CER) o di aggregarti a una configurazione già esistente per diventare consumatore e/o produttore di energia rinnovabile e conseguire benefici economici, ambientali e sociali per te stesso e per il territorio..
Persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali, autorità locali, amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore, associazioni possono unirsi e costituire una comunità energetica.
Ognuno è membro o azionista, è un cliente finale intestatario di un’utenza, di una bolletta energetica e di un codice POD.
Per le imprese private la partecipazione alla comunità energetica non deve costituire l’attività commerciale e/o industriale principale.
Tutti i membri della comunità energetica rinnovabile devono essere collegati a punti di connessione ubicati su reti elettriche sottese alla stessa cabina primaria.
La comunità energetica alimenta le utenze dei suoi membri attraverso uno o più impianti di produzione energetica rinnovabile, installati in prossimità delle stesse utenze che dipendono dal suo/loro funzionamento.
Gli impianti possono essere nuovi o già esistenti, potenziati o adeguati, di proprietà di uno o più membri della comunità energetica o di enti terzi. È essenziale però che la comunità energetica disponga della totale disponibilità di uso e controllo degli stessi.
Possono essere inclusi gli impianti rinnovabili costituiti prima del 15 dicembre 2021 purché in misura non superiore al 30% della potenza complessiva della comunità energetica.
Sono esclusi gli impianti ibridi.
Ai fini dell’accesso agli incentivi, gli impianti devono avere una potenza pari o inferiore a 1 MW ed essere connessi alla stessa cabina primaria su cui insistono i membri della comunità energetica. Tutti gli impianti devono essere registrati sul sistema GAUDÌ di Terna e quindi caratterizzati dal codice CENSIMP.
Step 1: bisogna costituire l’unione legale tra i partner; in pratica i cittadini, le imprese, gli enti locali, ecc. identificano una forma giuridica no profit (es. associazione, cooperativa, partenariato, consorzio) e classificano la propria comunità energetica quale soggetto giuridico autonomo.
Step 2: fase dedicata alla regolamentazione dei rapporti tra i partner della comunità energetica e alla definizione delle modalità di distribuzione dei ricavi derivanti dall’energia condivisa attraverso un contratto di diritto privato.
Step 3: individuata la forma giuridica e definito il contratto di diritto privato va redatto lo Statuto o l’atto costitutivo della comunità energetica. Al suo interno, tra le altre nozioni, bisogna precisare l’oggetto della comunità energetica e il soggetto delegato (o referente) per i rapporti con il GSE.
Step 4: dopo aver provveduto all’installazione degli impianti rinnovabili e alla loro registrazione sul sistema GAUDÌ, si prosegue con la redazione dell’istanza per l’accesso al servizio/meccanismo di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.
Dalle risorse del PNRR per la transizione energetica agli incentivi destinati all’autoconsumo collettivo e alle comunità energetiche. I fondi a disposizione sono tantissimi.
L’accesso agli incentivi per l’energia condivisa è basato su un sistema di tariffazione che premia l’energia autoconsumata istantaneamente, con compensi periodici corrisposti dal GSE per i benefici ambientali e sociali generati dalla comunità energetica:
I compensi non sono soggetti a tassazione, dunque ogni membro continua a pagare la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica e riceve periodicamente dalla comunità energetica un contributo per la condivisione dei benefici generati.